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Bob Marley

La dimensione dello spirito 25 Febbraio 2015 – Pubblicato in: imperfezioni

Jun Kaneko, nato a Nagoya pochi mesi dopo l’attacco a Pearl Harbor, ancora adolescente non riesce ad adattarsi all’educazione restrittiva che vige nelle scuole giapponesi. L’unica onesta soluzione è disertare la scuola restando a casa, dove inizia di nascosto a disegnare dal vero in assenza di alternative migliori. Scoperto inevitabilmente dalla madre, ottiene la possibilità di un apprendistato presso lo studio dell’artista Satoshi Ogawa ma, consapevole di non avere alcun futuro restando confinato nella terra…

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Nella rete dei draghi 8 Settembre 2014 – Pubblicato in: haiku

L’artista giapponese Toshiko Horiuchi è solita dissacrare le barriere dell’arte contemporanea invitando il suo pubblico a interagire fisicamente e dinamicamente con le sue straordinarie sculture. Cresciuta in un Giappone traumatizzato dalla tragica esperienza atomica, subito dopo la laurea inizia a lavorare come designer di tessuti a New York, sviluppando una progressiva ricerca sulla loro struttura e modalità di applicazione, fino a dar vita con le sue opere al movimento della art fabric.   Col tempo,…

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In un soffio di colore 30 Aprile 2014 – Pubblicato in: haiku

Effimere creazioni gonfiabili che giocano con il concetto della transitorietà sembrano obbedire alle regole del sogno. Un leggerissimo soffio d’Oriente si nasconde nell’incantevole alchimia firmata da due talentuosi artisti giapponesi, Rie Hosokai e Takashi Kawada – in arte Daisy Ballon – che da qualche tempo solleticano il mondo con la loro originalissima “balloon art”. Gli impalpabili abiti scultura da loro ideati sono piccole opere d’arte temporanea, realizzate con un materiale insolito – palloncini in latex…

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Chocolate Paint 11 Febbraio 2014 – Pubblicato in: haiku

Se amate la pittura almeno quanto il cioccolato, ecco un’idea adatta a giocare con entrambe le vostre passioni. Lo studio Nendo di Oki Sato propone a tutti gli artisti golosi un divertente progetto di food design a cui davvero pochi riusciranno a resistere. Disegnata per il Seibu Department Store in Giappone, Chocolate Paint è una originalissima collezione di cioccolatini in limited edition, pensata come un set di pitture a olio molto realistico, i cui tubetti…

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Strati di percezione 4 Gennaio 2014 – Pubblicato in: haiku

Nobuhiro Nakanishi ha una piccola ossessione: rendere più intensa la percezione del mondo che ci circonda. Da diverso tempo, infatti, l’artista giapponese traspone e cattura all’interno delle sue sculture le sensazioni di un corpo che fisicamente immerge i propri sensi nell’esperienza di un paesaggio, dilatandone gli effetti nello spazio e nel tempo. In un mattino nebbioso, in un bosco innevato, in un paesaggio urbano avvolto dal crepuscolo la nostra percezione subisce in modo inevitabile la…

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Dots Obsession 3 Dicembre 2013 – Pubblicato in: imperfezioni

Nel 1939, alla fragile età di 10 anni, Yayoi Kusama elaborava un misterioso disegno in cui una donna giapponese in kimono, presumibilmente la figura materna, appariva completamente obliterata da una serie di pois. Lo scarabocchio sintetizzava in pochi elementi quella che era stata la sua prima allucinazione nevrotica, scatenata dal pattern floreale di una tovaglia: improvvisamente Yayoi si era resa conto che il medesimo motivo ricopriva soffitto, finestre e pareti della stanza, il suo corpo…

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chiharu shiota

Nel labirinto della memoria 19 Giugno 2013 – Pubblicato in: imperfezioni

 Le nostre esistenze, insieme agli oggetti che possediamo e usiamo quotidianamente, sono soggette all’inesorabile trasformazione del tempo. Ciò che alla percezione dei nostri sensi appare statico e invariabile in realtà è fluidamente in evoluzione. Tutto, si sa, è in continuo divenire. Le architetture, gli spazi, i vestiti che indossiamo, le cose a cui siamo legati emotivamente e con cui solitamente tendiamo a identificarci, col tempo si impregnano invisibilmente di significati inconsci di cui tuttavia non…

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La sospensione del tempo 6 Maggio 2013 – Pubblicato in: imperfezioni

  Una fotografia, solitamente, è considerata il risultato di un processo di natura meccanica e pertanto la sua consistenza non può che appartenere al reame della razionalità. Una fotografia è la prova tangibile del reale. Eppure all’affiorare delle immagini impresse sulla carta, nello spazio intimo della camera oscura, quella realtà emana l’odore fresco di una narrazione imprevista che lentamente si svela agli occhi di chi la osserva. Le fotografie, talvolta, sono in grado di cogliere…

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Oltre i confini del corpo 9 Gennaio 2013 – Pubblicato in: imperfezioni

Issey Miyake non vede imperfezioni in un tessuto spiegazzato. Ne esalta piuttosto le potenzialità elaborando l’eleganza delle pieghe, ne reinventa l’architettura. Sistematizza il plissè in modo permanente e lo adatta morbidamente alle linee del corpo. Oltrepassandone, irriverente, i confini.   Issey Miyake (1938) è una vera leggenda vivente. Cresciuto in Giappone, si abitua ben presto a concepire la realtà come plasmata dalla costante dicotomia tra cultura orientale e occidentale. Trasferitosi a Parigi, lavora per Guy…

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Architettura, anomalie e percezione dinamica 3 Ottobre 2012 – Pubblicato in: imperfezioni

Il Makuhari Housing (1996, Chiba) è un complesso a destinazione residenziale costruito sulle rive della Tokio Bay. La trasformazione in termini architettonici di una suggestione letteraria è la strategia usata da Steven Holl per tradurre la percezione degli spazi in “viaggio interiore”, all’interno di un tessuto altrimenti anonimo ed eterogeneo.    Un incontro poetico tra percezione dinamica degli spazi architettonici e antiche tracce della cultura nipponica. Il progetto Makuhari Housing rappresenta un intervento formalmente atipico…

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Arte e geometria 19 Settembre 2012 – Pubblicato in: imperfezioni

Regole matematiche che prendono forma e assumono fattezze animali. Geometrie che organizzano lo spazio e danno vita a insetti, mammiferi o personaggi dei film d’animazione. La carta come supporto per dar forma alle proprie idee attraverso le tecniche di piegatura dell’antica tradizione giapponese.   Quelli che a prima vista potrebbero essere scambiati per veri insetti, vere foglie e veri animali in realtà non sono altro che le creazioni origami del trentunenne americano Brian Chan, docente…

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Brutalità e Hardcore. Nel segno affilato di Hakuchi 7 Luglio 2012 – Pubblicato in: imperfezioni

Shohei Otomo, in arte Hakuchi, crea le sue incredibili illustrazioni ricorrendo quasi esclusivamente all’uso di penne a sfera a inchiostro nero. Con una tecnica estremamente tagliente e pulita, apre uno squarcio narrativo sulla cultura nipponica sfruttando una prospettiva sensuale e graffiante. Ecco la sua ironica, cattiva, erotica Tokio.   Samurai, ragazze Geisha e uomini inquietanti della Yakuza ritratti rigorosamente in bianco, nero e rare incursioni rosso sangue. Nonostante la maniacale attenzione al dettaglio, Hakuchi altera…

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L’arte di correre 8 Giugno 2012 – Pubblicato in: imperfezioni

Haruki Murakami  è a Tokio, seduto sul prato di uno stadio a godersi una partita di baseball, il giorno in cui decide di diventare scrittore. Per il momento è solo il gestore di Peter Cat, un jazz club che richiede pazienza, scrupolosità e resistenza fisica. In cambio, ha l’opportunità di incontrare una parte cospicua di umanità tanto singolare da fornire dell’ottimo materiale per i suoi romanzi futuri. La passione per la maratona nascerà con la…

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Yohji Yamamoto

Yohji Yamamoto: la poesia del disordine 27 Maggio 2012 – Pubblicato in: imperfezioni

Le creazioni asimmetriche di Yohji Yamamoto proiettano la nostra mente in una zona di transizione dove si fondono perfettamente futuro e antiche tradizioni. Un non-luogo dove le differenze tra maschile e femminile si annullano. Una decostruzione dell’immagine che si tramuta nell’unicità di una preziosa opera d’arte.   Voglio cicatrici, fallimenti, disordine […] Penso che la perfezione sia brutta. Yohji Yamamoto   BACKGROUND La sua storia ha inizio nel 1943 a Tokio, e la sua sensibilità…

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Wabi-Sabi: la bellezza nell’imperfezione 1 Maggio 2012 – Pubblicato in: imperfezioni

Il wabi-sabi insegna ad esercitare il distacco dall’idea di perfezione assoluta, per riscoprire la bellezza di una creazione intuitiva e spontanea, forse incompleta ma sicuramente ricca di originalità.   Immaginate un vecchio album in vinile che qualcuno ha ascoltato e riascoltato molte volte, lasciando che la puntina del giradischi ne estraesse il suono, passando sempre negli stessi solchi. L’usura e il tempo hanno inevitabilmente graffiato il vinile: un graffio accidentale, non voluto, che torna ogni…

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