La notte del terrore 31 Ottobre 2019 – Pubblicato in: imperfezioni

Dolcetto o scherzetto? Ecco che ci siamo, la notte del terrore per eccellenza sta nuovamente bussando alle porte! Tutti pronti a festeggiarla? Avete già scelto il travestimento? Se la risposta è no, potete provare a rubare gli accessi Netflix di un vostro amico (che ovviamente, scoprendovi ma volendovi bene, vi perdonerà), e prendere spunto dai personaggi dark che popolano le serie: iZombie, Sabrina, Stranger Things (sì, lo so, travestirsi da mostro del ‘sottosopra’ non è esattamente uno scherzo ma…liberate la creatività!) e tante altre. Oppure, beh…se siete andati al cinema di recente e avete visto il Joker, non potete rimanere indifferenti e non giocarvi quest’asso nella manica, provando a rivestire i panni del celebre personaggio per una notte!

Al di là di feste e costumi, e quindi, dell’innegabile piega consumistica che Halloween ha sempre avuto nei paesi anglosassoni, raggiunta a ruota oramai anche dall’Italia, ne ho sempre trovata affascinante la storia. Nonostante sia diffusa le credenza che sia stata importata dagli Stati Uniti, pare invece che derivi più probabilmente da Samhain, festa celebrata dai Celti, popolazione che abitava una vasta porzione d’Europa più di 2000 anni fa (tra cui anche le nostre Marche). Come altri popoli antichi, i celti misuravano il tempo in base alle stagioni e ai cicli del raccolto, e Samhain rappresentava la festa che segnava il passaggio tra la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno, nonché il momento in cui venivano celebrati e onorati i propri i defunti; quest’ultimo punto, è sicuramente ciò che ci permette di rilevare una continuità tra la derivazione storica e la ricorrenza che tutti noi conosciamo oggi, celebrata proprio la notte che precede il 1 novembre, giorno di Ognissanti, celebrazione cattolica in cui la Chiesa onora tutti i defunti che già godono la gloria del Paradiso.

Ma torniamo alla vena consumistica della questione! Quando ero bambina, il travestimento era una cosa ‘da piccoli’ e riguardava solamente il Carnevale. I grandi non si travestivano, se non le maestre (obbligate – perché altrimenti anche loro, col cavolo che si sarebbero travestite), in occasione della piccola festa organizzata nel cortile della scuola. Così, curiosa, chiedevo ai miei genitori “come mai voi non vi travestite?”; “perché è un gioco per i piccoli e i grandi non giocano”, mi veniva risposto. Credo che l’adozione di Halloween da parte del nostro Paese, abbia decisamente sdoganato il gioco e il travestimento tra gli adulti, senza più strascichi di vergogna: non conosco amici infatti che non festeggeranno, molti dei quali indossando un costume. Ci sono ovviamente molte occasioni per travestirsi anche durante il carnevale ma ancora oggi pare essere una ricorrenza riservata ai più piccoli.

In America per altro, dove non esiste il Carnevale, Halloween non ha più la sola connotazione dark, ma più spesso le persone assumono sembianze sia “positive” che “negative”, travestendosi da scheletro così come da personaggio Disney o degli Avengers

Probabilmente in Italia, che può oramai vantare ben due occasioni di festa legata al travestimento, una legata a personaggi “buoni” e una a figure “cattive”, è proprio la veste creepy di Halloween ad attrarre anche gli adulti. In qualche modo ha “dato il permesso” ai grandi di (ri)cominciare a giocare e, giocando, a travestirsi. E poi, diciamocelo, si ha la possibilità di indossare i panni di qualcun altro, dimenticandosi di se stessi per un po’. Mica poco! Chi non ha desiderato almeno una volta nella vita di mettere in pausa il proprio tran tran quotidiano?

Il 31 ottobre potrebbe essere proprio l’occasione perfetta per prendersi meno sul serio ed esorcizzare i momenti di difficoltà quotidiani, perché poi, diciamocelo, sono quelli i nostri veri mostri, mica i vampiri! E dunque, sfoderate la vena “upside down” che è in voi, travestitevi (se vi rende felici) e…buon divertimento!



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