BOTTLED MASKS 10 Giugno 2021 – Pubblicato in: haiku
Oh, ma quanto costano ‘ste mascherine, visiere, caschi da palombaro o occhialetti ambigui che paiono arrivare da un futuro in cui la tecnologia ha preso una piega inaspettata?
Ora non molto, è vero, ma c’è stato un momento in cui prezzi di questi dispositivi di sicurezza anti-Covid erano al limite del folle. Ve lo ricordate, no? E se a noi, nati per c**o (si può dire culo?) nel lato fortunato del Mondo, parevano prezzi talvolta proibitivi, figuratevi per certi Paesi del mondo quanto potessero essere beni irraggiungibili. La Colombia, ad esempio, è una di quelle nazioni che non se la passa molto bene, tanto che da poco ci sono state delle proteste contro il governo che ha approvato una riforma fiscale volta ad aumentare le imposte sui consumi e ad eliminare le esenzioni per i cittadini con medio e basso reddito.
Si sa: la pandemia ha messo in ginocchio numerose famiglie che, oltre a dover far fronte alla crisi e all’aumento dei prezzi, si sono ritrovate a dover sostenere la spesa per i dispositivi di sicurezza. Una visiera è arrivata a costare anche 20 dollari a fronte di un reddito familiare medio giornaliero di 1,50. Mica bruscolini. Ed è qui che entra in gioco la Postobón, la più grande azienda di bibite analcoliche colombiana, che, per aiutare la popolazione, ha ridisegnato le proprie bottiglie per renderle trasformabili in dispositivi di sicurezza.
Grazie al lavoro dell’agenzia di comunicazione Sancho BBDO, l’azienda ha lanciato un video nella sezione DYI di YouTube nel quale spiegava come trasformare una bottiglia Postobón di Pet in una visiera protettiva: pulire e tagliare la bottiglia vuota nella parte sopra e in quella sotto; tagliare ancora seguendo la linea tratteggiata; fissare le due parti; inserire la fascia elastica nelle fessure e infine regolare il tutto prima di indossarla.
Dicono che a Giovanni Muciaccia sia partito un embolo per l’invidia.
La campagna è stata supportata da diversi influencer che hanno invitato i loro follower a scaricare le linee guida e a realizzare la propria visiera e non sono mancate ovviamente le comunicazioni attraverso i media classici come giornali, tv e la cartellonistica pubblicitaria.
Un grande gesto umanitario frutto dell’invettiva creativa in grado di rifunzionalizzare un oggetto d’uso quotidiano, insomma, ma, ai nostri occhi un po’ maliziosi, anche un’ottima campagna di marketing. Fatta bene.