Li avete visti i Frigobooks di Pagina37? 2 Agosto 2021 – Pubblicato in: imperfezioni

Libri per tutti.
Dentro a frigoriferi dipinti da artisti.
Sparsi in giro per la città.

È questa l’idea che ha avuto Pagina37, il progetto dell’Associazione Circolarte nato con l’obiettivo di promuovere e sviluppare la passione per la lettura e la sua condivisione attraverso canali non convenzionali.

Durante il periodo estivo, Pagina37 organizza infatti appuntamenti letterari accompagnati da giochi, cacce al libro, spettacoli di stand up comedy e improvvisazione teatrale ed esibizioni musicali sul territorio della città di Torino.
Ma Pagina37 è prima di tutto un gioco di ridistribuzione circolare di libri donati da lettori per altri lettori che i volontari dell’associazione nascondono nelle zone pubbliche di Torino.

I ragazzi di Circolarte sembrano però non averne mai abbastanza di eventi, iniziative, libri e arte e così si sono lanciati nel progetto dei Frigobooks, ovvero piccole librerie pubbliche realizzate con vecchi frigoriferi recuperati, restaurati e poi dipinti da giovani writer in cui chiunque può prendere o lasciare libri di ogni genere.
La dinamica del bookcrossing – ovvero quella pratica che consiste nel lasciare un libro in un luogo pubblico così che altri lo trovino, lo leggano e a loro volta ne lascino altri – grazie ai Frigobooks cambia marcia e sfreccia verso nuovi orizzonti in cui letteratura e arte si incontrano e si fondono. I Frigobooks infatti, oltre ad essere luoghi per il bookcrossing, sono anche delle vere e proprie installazioni d’arte pubblica in quanto sono stati magistralmente dipinti in una sessione multipla di livepainting dai tre giovani artisti Stranita (Anita Cisi), Skit (Pietro Brusasco) e 8175 (Roberto Ferrara).

La presidentessa di Circolarte Madeleine Frochaux (che conosciamo abbastanza bene :)) ci ha spiegato che «L’iniziativa vuole promuovere la cultura gratuita e aperta alla cittadinanza ed è all’insegna della rigenerazione urbana.»

Poi ha continuato raccontando che l’iniziativa è ispirata a progetti già attivi nell’Unione Europea e che «è in corso già dal 2020 ma ha subito una battuta d’arresto a causa della pandemia. Ora, con la ripartenza, i Frigobooks sono diventati colorati ed eclettici simboli della ripresa delle iniziative culturali; veri e propri totem di condivisione e di circolarità del sapere in grado di incentivare il coinvolgimento e la partecipazione attiva alla vita culturale torinese.»
Sì, quando viene interpellata in qualità di presidentessa risponde in modo decisamente istituzionale, ma detto semplice: una f****a!
Però, come darle torto? I Frigobooks sono davvero un’iniziativa lodevole che – tanti piccioni con una fava – in un colpo solo ricicla vecchi frigoriferi, crea installazioni artistiche pubbliche, dà l’occasione a giovani artisti di esprimere e far conoscere la propria arte, abbellisce l’urbano, arricchisce l’offerta culturale della città e promuove la lettura, la condivisione del sapere e la circolarità degli interessi.

E non lo diciamo solo perché di mezzo ci siamo anche noi di Imperfect
Ah, non lo avevo detto?
Ebbene sì, dietro all’iniziativa ci siamo (anche) noi!
Avremmo potuto non immischiarci in un progetto così colorato, così eccentrico e così simpatico? Certo che no. Ci si siamo buttati a capofitto perché crediamo che condividere la bellezza e la cultura sia un gesto bellissimo; perché quando qualcuno condivide, tutti vincono. Ed è questo che sono i Frigobooks: una vittoria per l’arte, per la letteratura e per la città. Una vittoria per la cultura.

Ora non vi resta che andarli a vedere di persona, prendere o lasciare dei libri e farvi una foto pubblicandola col tag @pagina37 (e diamogliela un po’ di visibilità, su!).
Ad oggi sono 3 i Frigobooks disseminati per la città: uno all’interno del Parco Dora vicino allo skatepark, uno nel Piazzale Duca d’Aosta e un altro nell’area pedonale antistante al Polo del ‘900 e al Museo Diffuso della Resistenza. Resteranno lì fino a Dicembre dopodiché verrà cercata loro una nuova location che li ospiti in maniera permanente.

Ah, molto presto ne arriveranno altri!



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