Il lato magico di una fotografia 26 Novembre 2012 – Pubblicato in: imperfezioni
Londra. Uno Spitfire vola di qua e di là all’interno di un appartamento evitando una grottesca bambola gigante e disobbediente, mentre Tilda Swinton, in guanti di pelle, ci scruta da dietro un paio di occhiali da aviatore. Una coppia distinta di insetti si appresta ad accordare i suoi strumenti musicali e un’enorme lumaca li spia strisciando con aria sinistra sui muri.
Story Teller, la retrospettiva dedicata a TimWalker e allestita nelle stanze della Somerset House, invita i più curiosi a oltrepassare lo Specchio, inciampare e scivolare giù per la Tana del Bianconiglio e come Alice, addentrarsi in un inaspettato e travolgente Paese delle Meraviglie dove tutto può accadere.
Inglese, artista stravagante e visionario, dotato di un’immaginazione inesauribile, Tim Walker è sicuramente uno dei più originali e influenti fotografi contemporanei, con un talento indiscutibile per lo storytelling.
Nei suoi scatti, il racconto estetico si avvale di un linguaggio ibrido che mira a coinvolgere emotivamente attraverso una complessa narrazione scenografica, costruita con una sofisticata attenzione ai dettagli e senza mai ricorrere al fotoritocco.
Ogni suo servizio fotografico prevede, infatti, un meticoloso lavoro di equipe e produzione dell’immagine: un team composto da fashion stylists e make-up artists, designers, scenografi e modelle che recitano ruoli immaginari, e ancora costumi, effetti speciali e oggetti scenici. Il tutto follemente diretto dal suo talento tecnico e dalla sua sensibilità artistica, per confluire infine in una singola e indimenticabile immagine surreale.
Dopo la laurea all’Exeter College of Art e l’esperienza a New York come assistente di Richard Avedon, Tim irrompe giovanissimo nel mondo della moda, iniziando nel 1995 a collaborare con Vogue per poi estendere il suo contributo a riviste come Vanity Fair, W e Harper’s Bazaar, distinguendosi grazie al suo stile inconfondibile e alle sue interpretazioni del tutto personali dell’haute couture: gli abiti ritratti, in particolare, sono accuratamente selezionati perché funzionali all’ambientazione immaginata per ciascun racconto fotografico. Le immagini non subiscono così, al contrario di quel che accade solitamente, alcuna forzatura di carattere commerciale.
Ogni scatto è in grado di svelare il lato magico della fotografia e di travalicare i limiti del normale editoriale di moda, tanto da essere assimilato a un’autentica opera d’arte: non a caso, il Victoria and Albert Museum e la National Portrait Gallery di Londra includono le fotografie più emblematiche di Tim Walker nelle loro collezioni permanenti.
Accanto ai ritratti ironici, sfacciatamente glamour o addirittura gotici di personaggi come Tim Burton, Alexander McQueen, Helena Bonham Carter e i Monty Pyton, la sua esuberante fotografia include una serie di scatti che evocano mondi fiabeschi, deliberatamente stilizzati attingendo all’immaginario vittoriano e alla tipica eccentricità inglese, con humor e leggerezza.
Come in un sogno ad occhi aperti, Tim Walker traspone su pellicola luoghi magici riconducibili alla dimensione del nostro inconscio o ai ricordi d’infanzia, ricreando situazioni paradossali, atmosfere romantiche o citando elementi tratti dalle più celebri favole per bambini.
Boschi incantati in mezzo a una stanza, aeroplani di pane, UFO che saltano ostacoli, elefanti colorati, abiti lampada e scheletri fantocci: un senso di incanto e inaspettato stupore ci colpisce nel venire proiettati all’interno di un mondo inesistente eppure in qualche modo connesso alla quotidianità, perché ottenuto tramite la giustapposizione di ambienti reali con il favoloso e l’assurdo.
Un meraviglioso universo impalpabile come zucchero filato, di una fragilità sottile come solo i sogni sanno essere: basta un attimo, un soffio di realtà e all’improvviso, svegliandoci, tutto scomparirà.
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Retrospettiva
Tim Walker: Story Teller Exhibition, Somerset House, London (fino al 27 Gennaio 2013)
Tim Walker: Story Teller
Image Credits
Copyright © Tim Walker