La ribellione delle pªroΓә 1 Ottobre 2013 – Pubblicato in: imperfezioni

sam winston orphanUna delle cose più difficili che un bambino debba affrontare durante la sua infanzia è imparare a leggere: un processo che solitamente viene assimilato nel volgere di pochi anni.

Nell’universo percettivo di un bimbo dislessico, tuttavia, l’apprendimento è molto più arduo poiché il mondo dei grafemi appare inevitabilmente confuso e inafferrabile. La dislessia ostacola infatti la decodifica sequenziale delle sillabe, spingendo la componente intuitiva a prevalere, con inevitabili errori nell’interpretazione dei testi.

Talvolta però una simile disabilità può tramutarsi in una componente creativa dalle potenzialità inestimabili. Sembra solo una fiaba, eppure per Sam Winston, scrittore e artista londinese, la fiaba ha assunto contorni reali e tangibili.

Affetto da dislessia, fin da piccolo Sam manifestava serie difficoltà a capire come fosse possibile appropriarsi del comune sistema di scrittura, associando nomi di oggetti reali ad articoli, pronomi e aggettivi. Più il codice di scrittura si riferiva a concetti astratti, più gli appariva complesso mettere insieme i pezzi e comprenderne il senso.

Per aggirare l’ostacolo, Sam decide di ricorrere a uno stratagemma intuitivo: la commistione del linguaggio verbale a quello visivo. Leggere e vedere iniziano a fondersi in una cosa sola, tanto da offuscare i confini che separano le parole (intese come singole immagini) dal testo che esse costruiscono. Gradualmente Sam si abitua a dissociare il significato dal significante, percependo appieno il puro potenziale grafico della parola stampata.

 

sam winston artworks

La produzione artistica di Sam Winston, scaturita dalla sua anomalia percettiva, tende costantemente a negare la tradizionale linearità narrativa a cui siamo abituati, enfatizzando le qualità espressive dei caratteri tipografici come parte di un’immagine più complessa, nel dichiarato intento di mappare visivamente il significato delle parole.

Tramite la manipolazione fisica dei grafemi, Sam perviene alla costruzione di significati alternativi ottenuti dai blocchi di testo originali: intervenendo sulle normali sequenze verbali in modo sempre inatteso e spiazzante, il significante viene deviato su differenti direzioni visuali.

Le parole scivolano risucchiate da spirali impreviste, le pagine appallottolate, le tipologie testuali permutate e applicate altrove – la “Bella e la Bestia” da leggere come una tabella oraria, “Biancaneve” come le news di un quotidiano – e il lettore è costretto a seguire il filo narrativo lungo le sue distorsioni fisiche e simultaneamente a ignorare la familiarità del testo interpretandolo come immagine grafica.

Accade così che la tragedia shakespeariana “Romeo e Giulietta” venga meticolosamente scomposta in singole parole raggruppate nelle categorie Amore, Rabbia e Indifferenza: ciascun insieme viene poi ricomposto in una struttura figurativa separata che esprima visivamente il significato di ogni sentimento (spigolosa la rabbia, arrotondato l’amore).

 

sam winston artworks 1

Nel racconto Orphan non è inclusa solo una storia, ma l’intera archeologia del processo di scrittura con il quale la narrazione è stata portata a compimento. Dopo aver conservato tutte le bozze del racconto, Sam ha ritagliato dagli appunti manoscritti ogni parola riorganizzandola in “nuvole di testo” incollate su carta di riso traslucida, creando in tal modo un intrigante carattere tipografico composito.

«I started looking at the dictionary as an object that contains everything you can say. It contains Shakespeare, it just isn’t in the right order» afferma Sam spiegando l’idea alla base della scultura Full Folded Dictionary: 21 volumi del Dizionario di Oxford le cui pagine sono state ripiegate come un gigantesco origami per consentire alle parole in esso contenute di incontrarsi dando vita all’intreccio di un possibile racconto.

Nel progetto Dictionary Story le parole, noiosamente incolonnate in ordine alfabetico, decidono di arrischiarsi ad esprimere il proprio potenziale creativo sottraendosi a tale regime per unirsi confusamente in un racconto. Inaspettatamente anche le lettere iniziano a fuggire: le parole si disgregano, i caratteri inciampano sulle pagine. Per un po’ il caos regna sovrano, fino a quando l’Alfabeto torna a ricordare a tutti le proprie responsabilità e l’ordine viene (apparentemente) ristabilito.

Poco male del resto: in fondo non è quando le cose sfuggono al proprio controllo che qualcosa di più interessante può finalmente accadere?

 

 

Sito Ufficiale

samwinston.com



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