L’ora del tè 29 Novembre 2015 – Pubblicato in: haiku
Il suo nome è oggi per lo più sconosciuto al di fuori della cerchia degli appassionati di fotografia, ma in un certo senso Tony Ray-Jones è colui che ha influenzato in modo riconoscibile intere generazioni di fotografi inglesi.
Tra il 1966 e il 1969, Ray-Jones lavorò instancabilmente ad un’ambiziosa serie di fotografie dal deciso carattere antropologico, che per la sua epoca erano considerate addirittura “esotiche” e commercialmente poco apprezzabili.
La sua idea consisteva nel catturare un’arguta visione della società inglese – la sua aura, il suo potenziale nostalgico e il suo humuor un po’ surreale – ritraendo scene di vita assolutamente ordinaria, rituali e costumi british, prima che questa subisse definitivamente l’impatto delle abitudini importate dagli States.
Il risultato fu qualcosa di inatteso, e finì con lo scuotere il concetto di fotografia di quel tempo, introducendo anche in Inghilterra la possibilità di considerare il mezzo fotografico una forma d’arte.
Immagini rigorosamente in bianco e nero, complesse ed eccentriche composizioni dal carattere ambiguo e un po’ anarchico che al loro interno nascondevano dettagli invisibili a un primo sguardo: ogni scatto celava differenti e insospettabili narrazioni contenute all’interno di una scena più vasta.
La prolifica carriera di Ray-Jones si estese solo per una decade. La leucemia stroncò improvvisamente la vita del giovane fotografo, ancora trentenne. Dagli anni ’70 a oggi le sue immagini restano tuttavia una delle più preziose lezioni di fotografia lasciate al mondo contemporaneo.
Only in England
Copyright © Tony Ray-Jones
Il suo nome è oggi per lo più sconosciuto al di fuori della cerchia degli appassionati di fotografia, ma in un certo senso Tony Ray-Jones è colui che ha influenzato in modo riconoscibile intere generazioni di fotografi inglesi.
Tra il 1966 e il 1969, Ray-Jones lavorò instancabilmente ad un’ambiziosa serie di fotografie dal deciso carattere antropologico, che per la sua epoca erano considerate addirittura “esotiche” e commercialmente poco apprezzabili.
La sua idea consisteva nel catturare un’arguta visione della società inglese – la sua aura, il suo potenziale nostalgico e il suo humuor un po’ surreale – ritraendo scene di vita assolutamente ordinaria, rituali e costumi british, prima che questa subisse definitivamente l’impatto delle abitudini importate dagli States.
Il risultato fu qualcosa di inatteso, e finì con lo scuotere il concetto di fotografia di quel tempo, introducendo anche in Inghilterra la possibilità di considerare il mezzo fotografico una forma d’arte.
Immagini rigorosamente in bianco e nero, complesse ed eccentriche composizioni dal carattere ambiguo e un po’ anarchico che al loro interno nascondevano dettagli invisibili a un primo sguardo: ogni scatto celava differenti e insospettabili narrazioni contenute all’interno di una scena più vasta.
La prolifica carriera di Ray-Jones si estese solo per una decade. La leucemia stroncò improvvisamente la vita del giovane fotografo, ancora trentenne. Dagli anni ’70 a oggi le sue immagini restano tuttavia una delle più preziose lezioni di fotografia lasciate al mondo contemporaneo.
Only in England
Copyright © Tony Ray-Jones