The Alchemy of Light 19 Febbraio 2013 – Pubblicato in: imperfezioni
Proiezioni luminose incorporee distorcono la percezione dello spazio scenografico entro cui Joel Sebastian, acrobata del Cirque du Soleil, effettua incredibili movenze calcolate. Interagendo in sincrono con i misteriosi personaggi che animano un landscape virtuale interamente creato dalla sua immaginazione, l’artista ci conduce in un viaggio che svela i segreti di un antico libro: The Alchemy of Light.
Tra le forme d’arte contemporanea più emozionali emerse negli ultimi anni, la Projection Mapping appare, più di altre, in grado di aprire un’infinità di sentieri nella creatività di artisti particolarmente eclettici ed espressivi, configurandosi come uno strumento dalle potenzialità pressoché infinite.
L’ambito è quello della Augmented Reality, che prevede la sovrapposizione di un rivestimento virtuale ad una struttura architettonica o ad un oggetto, in modo tale da alterarne la percezione visiva.
La superficie materiale su cui viene proiettata l’animazione “intelligente” deve essere preventivamente mappata per punti, mentre la skin digitale a due dimensioni subirà una pre-distorsione sulla base del modello tridimensionale a cui verrà applicata: in questo modo ne riconoscerà le irregolarità, acquisendo le sembianze di una pellicola che aderisce perfettamente al supporto finale.
L’illusione percettiva che ne consegue è quella di un’ipersuperficie, di un’architettura liquida in cui la solidità materica interagisce in modo sorprendente con la fluidità della proiezione luminosa.
Per quanto complesso, un simile concetto applicato alle arti sceniche offre infinite possibilità narrative.
I confini tra realtà e immaginazione diventano sfocati, lo spazio scenico si tramuta in un ambiente mutevole entro cui l’artista appare completamente immerso in un’atmosfera dalle qualità assolutamente oniriche.
È quello che accade nell’esperimento visuale The Alchemy of Light, frutto di una complessa sintesi d’illustrazione, animazione e performance acrobatiche elaborate da A Dandypunk, alter ego di Joel Sebastian, acrobata del Cirque du Soleil dalla personalità multiforme.
In questa installazione live, di cui è possibile ammirare alcuni frammenti nel video realizzato dall’artista, la projection mapping è molto più che una semplice illusione di light-painting plasmata con caratteristiche scultoree: le immagini in digital motion interagiscono in sincrono con Joel in un susseguirsi di narrazioni e scenografie che sfumano l’una dentro l’altra, in rapida successione, mentre i movimenti acrobatici compiuti dall’artista assumono inaspettate tonalità fiabesche grazie a una coreografia che rende l’elemento umano molto più prezioso di qualunque effetto digitale o ingrediente tecnologico di ultima generazione.
Anticonformista, attratto da tutto ciò che esula dall’ordinario, artista unico nel suo genere Joel Sebastian crea le sue performance in base alla mentalità del “do it yourself”, un atteggiamento punk che si riflette nelle sue illustrazioni, nella sua passione per la tecnologia, nella sua filosofia di vita, persino nelle sue parole.
Cresciuto in Inghilterra, totalmente autodidatta, ha respirato le nebbie della Victorian London e della Street Culture per molti anni, creando graffiti e praticando la Breakdance e lo Skateboarding. Le sue esperienze lo hanno condotto infine a diventare un ballerino/acrobata del Cirque du Soleil, nello spettacolo Love di Las Vegas, ma i suoi interessi e la sua voglia di cercare ispirazione ovunque lo vedono protagonista di una moltitudine di progetti artistici, nonché di esperimenti che prendono per lo più vita nel suo garage, dove finiscono per confluire tutte le sue più incredibili attitudini.
Dal disegno alla pittura, dalla danza al digital design e alla regia video, fino allo styling dei suoi stessi abiti e costumi di scena.
If for one second [you] feel like [you] don’t belong there, create the scene you want to be part of. Joel Sebastian
Ma l’energia che muove il tutto è sicuramente il suo intento di ispirare gli altri a innescare in se stessi la scintilla del processo creativo, per trovare un’espressione originale della propria personalità attraverso tutte le forme d’arte disponibili e diventare molto più che individui indistinguibili dalla massa, ovvero esseri umani artisticamente straordinari.
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©Joel Sebastian