Quel che Elena non dice 16 Aprile 2014 – Pubblicato in: haiku
Dedicarsi all’illustrazione non fu affatto una scelta, ma piuttosto qualcosa che il destino mise sulla sua strada. Semplicemente doveva essere così. Elena non avrebbe potuto evitarlo. Accadde nel 1997, per l’esattezza, ma in realtà tutto aveva avuto inizio molto tempo prima, quando era ancora una bambina. Un passo dopo l’altro, senza alcuna fretta o ambizione, Elena Odriozola (nata nei Paesi Baschi), ha continuato per lungo tempo il suo percorso di illustratrice seguendo il proprio istinto e senza accettare troppi compromessi: perché uno non dovrebbe mai preoccuparsi delle aspettative altrui – «Hacer lo que tú crees que tienes que hacer», direbbe lei. In effetti, non si era preoccupata troppo neanche quando l’agenzia di comunicazione con la quale collaborava da anni come art director chiuse i battenti. Era tempo di cambiare direzione. Tramite il suo lavoro aveva appreso l’arte di interpretare i testi e la preziosa lezione del less is more: bastano pochi elementi per lasciare che il non detto emerga dal reame dell’intuizione. A poco a poco, si lasciò coinvolgere dal mondo dell’illustrazione per l’infanzia, accettando di curare i piccoli progetti editoriali che le venivano proposti, senza troppe aspettative. Neppure immaginava quali traguardi avrebbe raggiunto col tempo: più di 50 libri illustrati e numerosi riconoscimenti in Spagna e all’estero, ciò che attualmente fa di lei una delle più emblematiche illustratrici del XXV secolo. Intanto, se la madre a casa chiedeva ansiosa «¿Pero no vas a buscar trabajo?»… «Pues no» le rispondeva lei in modo noncurante*. L’abilità di Elena Odriozola nel creare illustrazioni facilmente decifrabili per i piccoli lettori e che in sé racchiudano una narrativa visuale estremamente sofisticata è indiscutibile. Il suo prezioso lavoro stimola la sensibilità estetica infantile, migliorandone al tempo stesso le capacità di lettura visiva. Con delicatezza, si insinua tra gli spazi bianchi di ciascun racconto e, leggendo tra le righe, lascia affiorare il non detto stabilendo silenziosamente un legame intimo e profondo con il lettore. La leggerezza del segno emerge in tutta la sua semplicità, accompagnata da morbide tracce di colori scelti per evidenziare le caratteristiche dei personaggi, risolvendo elegantemente – da un punto di vista tecnico e concettuale – sequenze complesse di situazioni che richiedono una composizione plastica in cui prevalgano discrezione ed equilibrio. Il liricismo delle sue immagini emerge anche dall’uso sapiente della pagina. Elena sa dare senso al vuoto (e ai ritmi del racconto) e le sue composizioni, in cui mai si riscontrano elementi ridondanti, sono sempre eseguite concedendo estrema attenzione ai dettagli. Talvolta incantevoli, talvolta austere e sinistre, le figure umane sono stilizzate con volumi tondeggianti, enormi colli e occhi piccolissimi come puntini, senza mai incorrere nel rischio di sottrarre espressività ai caratteri ritratti. Un tratto inconfondibile del suo lavoro è poi la scelta di lasciare fuori dalle pagine l’evento attorno a cui si focalizzano le azioni del racconto: la Odriozola predilige mostrare le reazioni dei personaggi, lasciando all’immaginazione del lettore il compito di ricostruire la complessità della scena nella sua interezza. Insoliti tagli visivi sono poi sfruttati per indurre differenti livelli di percezione. Di fondamentale importanza sono anche colore e texture della carta scelta per il disegno, rigorosamente realizzato a mano con inchiostro, acquerelli e colori acrilici, talvolta distribuiti con le dita o pressati per dare all’illustrazione un aspetto meno strutturato e introdurre delle imperfezioni. Non mancano tuttavia le critiche e le azioni di censura internazionali, poichè Elena, quando disegna, segue le proprie emozioni, raffigurando senza limitazioni le immagini mentali che il testo le suggerisce, e senza pensare a uno specifico target di riferimento o alle esigenze editoriali. Un testo da lei illustrato può essere letto indifferentemente da un adulto o da un bambino: Elena Odriozola ritiene estremamente stupido nascondere certi aspetti della realtà ai piccoli lettori, pur presentando temi delicati in modo sempre pulito e innocente. Alle censure subite lei risponde: «Se trata a los niños como si fueran tontos»… * trad. “Ma tu non hai intenzione di cercare un lavoro?”… “No”. Letture consigliate La principessa Sbadiglio, Carmen Gil e Elena Odriozola, 2007, Logos Edizioni Le fil d’Ariane, Javier Sobrino e Elena Odriozola, 2010, Editions Autrement La Princesa Y El Guisante, Hans Christian Andersen e Elena Odriozola, 2009, Grupo Anaya Comercial Un regalo del cielo, Gustavo Martín Garzo e Elena Odriozola, 2007, Ediciones Sm The Opposite, Tom MacRae e Elena Odriozola, 2006, Peachtree Pub Ltd Photo credits Copyright © Elena Odriozola