Rientro atmosferico 17 Giugno 2014 – Pubblicato in: haiku
Una delle tendenze più evidenti nel design contemporaneo è il tentativo di spingersi oltre i limiti del corpo umano ridefinendone contorni, volume e identità, o introducendo in modo incrementale l’uso metamorfico di maschere che sostituiscono i volti. In un mondo dominato dall’era della comunicazione digitale, in cui l’interazione diventa impersonale, emerge il desiderio di nascondere l’identità reale per subire una transizione verso personalità più accattivanti ed enigmatiche. L’abitudine di indossare un cappello, del resto, è un tradizionale simbolo del proprio status, rende la figura più alta e imponente, e come osserva la giovanissima designer Maiko Takeda «… it really transforms you into a different person. By covering your face or eyes, or putting something on your head, you can easily acquire a new personality. » Di solito, i cappelli che comunemente indossiamo sono realizzati con materiali consistenti e duraturi come feltro, plastica o pelle per dare un maggiore senso di protezione. Nelle intenzioni di Maiko, tuttavia, vi è la volontà di creare una serie di esperienze eteree e surreali, per immergere coloro che indossano le sue maschere in atmosfere dagli effetti visivi insoliti, e circondandoli di una intangibile aura fatta di geometrie misteriosamente intricate. La sua collezione “Atmospheric Reentry” gioca abilmente con delicatissime strutture composte da piccoli elementi in pellicola acrilica variamente colorati, per offuscare parzialmente i volti con visori e copricapo assolutamente futuristici. Sito ufficiale maikotakeda.com