Insoliti graffiti 3 Novembre 2013 – Pubblicato in: haiku
L’aspetto più entusiasmante dell’arte è che difficilmente si possono contrapporre limiti significativi alla sua espressività. Curiosità, ricerca e sperimentazione conducono facilmente alla definizione di idee che possono addirittura rivoluzionare il modo di concepirla, plasmandone l’essenza al punto di riflettere sensibilmente i segni di una società in continuo mutamento.
Un esempio? I graffiti di Anna Garforth – artista multidisciplinare che si destreggia con invidiabile abilità tra il design, l’illustrazione e l’artigianato – sfidano coraggiosamente il modo di intendere la street art pur conservandone il carattere ribelle.
Rinunciando ai tipici tratti distintivi di invasività e illegalità, e utilizzando materiali assolutamente biodegradabili al posto di spray e vernici colorate, Anna gioca con immagini, parole e caratteri tipografici ogni volta differenti, per produrre insolite installazioni ecologiche che (mutuando un termine rubato ai graffiti di strada) possono essere intese come delle affascinanti green tag.
L’idea è quella di scoprire di volta in volta angoli urbani abbandonati e creare scritte o patterns intagliati nel muschio, oppure ottenuti con altri materiali di origine vegetale, da attaccare con colle naturali alle superfici in degrado.
I graffiti ecologici di Anna Garforth sono delicate ed effimere opere in continua evoluzione che crescono e fioriscono per poi, infine, appassire, testimoniando il trascorrere inesorabile del tempo con materiali vivi ed evanescenti e, se si vuole, ridefinendo in modo leggero ed ironico il famigerato concetto di… giungla urbana.
Il muschio e la manipolazione di caratteri tipografici, in realtà, sono solo il punto di partenza da cui Anna ha tratto l’ispirazione iniziale. Dopo un lungo periodo di ricerca e prove sperimentali, la sua attenzione si è spostata su diversi tipi di materiali e di forme, sfociando in progetti che prevedono l’uso di carta, legno, foglie e batteri bioluminescenti.
Un piccolo mondo brulicante di vita in cui differenti specie vegetali riescono a coesistere con ambienti artificiali costruiti dall’uomo.
Sito ufficiale
Photo credits © Anna Garforth