L’involucro dei sogni 11 Dicembre 2012 – Pubblicato in: imperfezioni
Christo e Jeanne-Claude hanno vissuto per lungo tempo in reciproca simbiosi. Profondamente legati e dediti alla loro arte, sono stati gli ideatori di un linguaggio visuale, poetico e di forte impatto. Le loro installazioni, effimere ma indimenticabili, come “gentili disturbi temporanei” increspano la superficie del reale, lasciando emergere l’essenza del sogno.
Un incontro casuale a Parigi intreccia inseparabilmente i loro destini: Christo è un giovane artista sfuggito al regime comunista bulgaro; Jeanne-Claude, laureata in filosofia, è una ragazza francese nata in Marocco. La loro profonda sintonia non sembra solo una coincidenza: sono infatti nati entrambi il 13 giugno 1935. Alla stessa ora.
È il 1958, e Christo svolge la sua attività d’artista nell’ambito del gruppo del Nouveau Réalisme. A questo periodo denso di cambiamenti risalgono i suoi primi oggetti impacchettati, ispirati all’opera, degli anni venti, L’enigma di Isidore Ducasse di Man Ray.
La loro unione si trasforma ben presto in un binomio artistico unico al mondo: precursori della Land Art, insieme traslano il concetto del wrapping, con teli e corde, su scala ambientale, concretizzando immense e raffinate opere d’arte simili a sogni racchiusi, ogni volta, in involucri colorati e misteriosi.
Wrapped Coast in Australia, in cui un tratto di costa veniva avvolto con 95.600 metri quadrati di tessuto, è la più grande installazione mai realizzata finora.
Come nomadi dell’arte, seguendo le loro intuizioni, i due coniugi hanno esplorato per mezzo secolo città e territori immensi, dislocando i loro controversi interventi in ogni parte del mondo e negandone qualsiasi significato sotteso, se non quello di un puro impatto estetico teso a intensificare e alterare la nostra percezione della realtà.
Le loro realizzazioni sono state esclusivamente temporanee e le modifiche apportate al paesaggio del tutto provvisorie. Una coscienza ambientale e ecologica li ha sempre portati a scegliere materiali di scarto dell’industria, riciclati e riciclabili, e a condurre preventivamente accurati studi del territorio oggetto dell’intervento, per valutare l’impatto ambientale e la fattibilità di ciascuna opera.
Un trait d’union tra urbanistica e scultura, ingegneria e performance artistica: impacchettando monumenti o stendendo lunghi teli in luoghi naturali, il duo Christo tende a svelare nascondendo.
Per un breve lasso di tempo, siti, oggetti ed edifici diventano totalmente altro da sé: immersi in una differente dimensione percettiva, essi assumono un significato scultoreo autonomo e misterioso, restando poi per sempre, come icone, nella memoria di tutti coloro che hanno potuto assistere a questa impensabile trasfigurazione della propria quotidianità.
Oltre a lunghi anni di pazienza in attesa delle autorizzazioni necessarie a procedere, ognuna di queste installazioni implica sempre costi elevatissimi. Tuttavia, per preservarne l’estetica originale e liberarle da qualsiasi accezione politica, Christo non ha mai accettato l’aiuto di sponsor privati e istituzionali: ogni opera è interamente autofinanziata con la vendita dei bozzetti preparatori e delle edizioni fotografiche – curate da Wolfgang Volz – che ne testimoniano il percorso progettuale.
Nel novembre del 2009, Jeanne-Claude è scomparsa all’età di 74 anni, lasciando al partner l’arduo compito di completare da solo gli ultimi due progetti concepiti insieme: Over the River e Mastaba.
Mastaba, progetto che risale al 1977, sorgerà in un’area leggermente sopraelevata del deserto nei pressi di Abu Dhabi. La struttura sarà composta da barili di petrolio vuoti, colorati di giallo e arancio: sarà una piramide a punta piatta, ispirata agli antichi sepolcri regali del Nilo, e le sue dimensioni saranno ben più ampie della piramide di Giza. Mentre la sua superficie brillerà al sole con riflessi simili ai mosaici islamici, l’intero sito sarà immerso in un’oasi di palme ed eucalipti per attutire gli effetti delle tempeste di sabbia.
Una volta eretta, sarà la più grande scultura esistente al mondo, e l’unica installazione di Christo e Jeanne-Claude –l’ultima – a carattere permanente: un monumento all’oro nero che, nelle intenzioni dei suoi ideatori, potrebbe durare almeno 5 mila anni.
Sito ufficiale
http://www.christojeanneclaude.net/
Image credits
All images © Wolfgang Volz + © Christo and Jeanne-Claude / Drafts © Christo